La libera circolazione dei lavoratori è un diritto fondamentale garantito dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea (UE).
Pertanto, i cittadini dell’UE hanno diritto a: cercare un lavoro in un altro paese dell’UE; lavorare lì senza bisogno di un permesso di lavoro; risiedere lì a tale scopo; resta lì anche dopo che l’occupazione è finito; e godere della parità di trattamento con cittadini in accesso all’occupazione, alle condizioni di lavoro e a tutti gli altri vantaggi sociali e fiscali.
Ma quanti cittadini dell’UE approfittano di questo diritto, e risiedono e lavorano in un altro Stato membro dell’UE? Quali sono i principali paesi, sia in termini assoluti che relativi? Quali sono le caratteristiche di questi cittadini “mobili”, specialmente in termini di livello di istruzione e tasso di occupazione, se confrontato con i cittadini dell’UE “non mobili” (quelli che risiedono nel loro paese di cittadinanza)?
Queste sono le domande principali che questo articolo tenta di rispondere, sulla base dei set di dati di Eurostat sulla mobilità del manodopera.
Cittadini dell’UE che vivono in un altro Stato membro – panoramica statistica (in lingua inglese)