Una delle principali forme di lavoro è il cosiddetto lavoro subordinato o dipendente che si concretizza nella messa a disposizione in maniera continuativa da parte del lavoratore del proprio lavoro, inteso come tempo e energie (fisiche ed intellettuali), in cambio di una retribuzione.
Nella Carta Costituzionale le principali tutele del lavoro dipendente si trovano all’art. 36 che recita “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”
Il rapporto di lavoro subordinato può essere a tempo indeterminato o a tempo determinato, a tempo pieno (indicativamente 40 ore settimanali) o part time e può essere svolto anche solo in alcune stagioni.
Datori di lavoro possono essere le imprese private (ivi comprese le cooperative), le famiglie, e organismi pubblici. Mentre nel pubblico impiego l’accesso al lavoro è regolato da specifiche normative ed avviene di regola attraverso un concorso pubblico, nel settore privato un rapporto di lavoro prende avvio con la libera volontà del datore di lavoro e del lavoratore di stipulare un contratto di lavoro.
Il contratto di lavoro individuale di lavoro regola i rapporti fra le parti, ma deve sempre rispettare i diritti e i doveri stabiliti oltre che dalla legge anche dai contratti collettivi, che regolano il lavoro del settore economico in cui l’impresa svolge la sua attività e stabiliscono innanzitutto i minimi retributivi corrispondenti alle diverse mansioni
La lettera di assunzione e il Contratto Collettivo di Lavoro sono due documenti che il lavoratore deve conoscere.
La volontà del datore di lavoro e del lavoratore di stipulare un contratto di lavoro va poi formalizzata attraverso una comunicazione obbligatoria agli enti preposti alle assicurazioni previdenziali, contro gli infortuni professionali e per i controlli dell’attività lavorativa. Tale comunicazione viene fatta dal datore di lavoro al Centro per l’Impiego della provincia in cui si svolge l’attività lavorativa.
I documenti che il cittadino comunitario deve possedere per poter essere assunto sono:
- passaporto o carta d’identità valida per l’espatrio rilasciata dallo stato membro;
- codice fiscale. Nel caso in cui il cittadino comunitario non ne sia in possesso, lo può richiedere personalmente all’ufficio territoriale competente dell’Agenzia delle Entrate esibendo il proprio documento di identità.